Cirrosi epatica

Il fegato è responsabile di molte funzioni vitali, tra cui la disintossicazione dell'organismo, la digestione dei grassi e l'immagazzinamento dell'energia. Tuttavia, esso può svolgere efficacemente tali funzioni solo se è in salute. Infatti, ad esempio, in caso di cirrosi epatica la capacità dell'organo di funzionare correttamente viene compromessa a causa di alterazioni strutturali. Scopri quali sono i sintomi della cirrosi epatica, le possibili cause e come questa malattia può influenzare l'aspettativa di vita.

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Cosa si intende per cirrosi epatica?

La cirrosi epatica è una malattia del fegato in cui si verifica una cicatrizzazione del tessuto epatico. Di conseguenza, il fegato, l’organo centrale che sovraintende i processi metabolici, non è più in grado di svolgere le sue funzioni in maniera ottimale.

Per molto tempo la cirrosi epatica è stata considerata lo stadio finale e irreversibile di diverse malattie croniche del fegato, la cui conseguenza era la morte. Oggi è considerata una malattia fondamentalmente reversibile, in cui il fegato è soggetto a un costante rimodellamento anche in una fase avanzata e che richiede una terapia individuale a seconda dello stadio.

Il fegato è strettamente collegato, in modo strutturale e funzionale, all’intestino tenue e crasso e quindi anche al microbiota intestinale. In caso di cirrosi epatica, la comunicazione tra intestino e fegato, che avviene appunto tramite l’asse intestino-fegato, viene però alterata. Ciò si manifesta attraverso una disbiosi all’interno della flora intestinale, che si verifica attraverso una crescita eccessiva di determinati batteri e una diminuzione della biodiversità. Di conseguenza, ciò può portare a un aumento della permeabilità intestinale, nota come leaky gut. Questo può avere un impatto negativo sulla progressione della malattia, infatti può promuovere l’insorgere di processi infiammatori nel fegato.

Sintomi cirrosi epatica

All’inizio della cirrosi epatica, le persone colpite spesso non si rendono conto che il fegato è danneggiato. Più la malattia progredisce, più i sintomi diventano evidenti. I sintomi tipici della cirrosi epatica comprendono: nausea, sensazione di pressione o pienezza o addirittura accumulo di acqua nell’addome, stanchezza e affaticamento, nonché riduzione delle prestazioni.

Negli ultimi stadi della cirrosi epatica, la pelle e il bianco degli occhi possono colorarsi di giallo. Il motivo è la bilirubina, un pigmento biliare di colore arancione. Essa, infatti, non può più essere assorbita e metabolizzata dal fegato rapidamente, in quanto l’organo è danneggiato e per questo motivo si deposita nei tessuti. Possono inoltre manifestarsi anche altri sintomi come: la tendenza a sanguinare, la perdita di peso, le varici esofagee o l’alterazione delle funzioni cerebrali.

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Cause della cirrosi epatica

In linea di massima, qualsiasi malattia epatica persistente può portare alla cirrosi. Tuttavia, la causa più comune di cirrosi epatica è l’alcol. L’abuso di alcol danneggia il fegato a tal punto che non è più in grado di metabolizzare correttamente i grassi. Di conseguenza, il grasso si accumula nelle cellule epatiche e il tessuto epatico danneggiato si trasforma in tessuto connettivo non funzionale.

Tuttavia, la steatosi epatica non alcolica, ovvero il fegato grasso non alcolico, può anche essere la causa della cirrosi epatica. Questa è solitamente scatenata da obesità grave e diabete mellito. Anche l’infiammazione causata da virus (ad esempio epatite A, B, C, ecc.) può provocare la cirrosi epatica. Altre possibili cause sono le malattie autoimmuni, cioè quelle in cui il sistema di immunitario attacca erroneamente il fegato o i dotti biliari. Infine, da menzionare sono i danni causati da farmaci o sostanze chimiche.

Diagnosi e stadi della cirrosi epatica

I medici utilizzano diversi fattori per diagnosticare in modo affidabile la cirrosi epatica. Da menzionare sono i sintomi di chi ne soffre, le procedure di diagnostica per immagini come l’ecografia e l’analisi di diversi valori ematici. I valori di coagulazione del sangue, l’albumina e la bilirubina nel siero possono fornire informazioni sulla funzionalità del fegato. A seconda della compromissione della funzionalità epatica, il paziente viene classificato secondo i criteri di Child-Pugh in A, B e C, con C che rappresenta lo stadio finale della cirrosi epatica.

Opzioni terapeutiche

Se la cirrosi viene riconosciuta e trattata al primo stadio, in molti casi il fegato può riprendersi. È importante che il soggetto interessato si astenga dall’alcol, segua una dieta equilibrata, eviti tutte le sostanze dannose per il fegato e raggiunga e/o mantenga un peso corporeo entro i parametri standard. A seconda della causa della malattia, la terapia deve quindi successivamente essere adattata, ad esempio se la cirrosi epatica è scaturita da un’infezione da epatite B o C, esistono alcuni farmaci per la terapia che inibiscono la moltiplicazione dei virus dell’epatite.

Cirrosi epatica e alimentazione

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Le persone affette da cirrosi epatica hanno un maggiore fabbisogno di energia e proteine. Inoltre, l’organismo non è più in grado di utilizzare correttamente i nutrienti che assorbe, per cui può essere utile per i pazienti attenersi alle seguenti regole alimentari:

  • prestare attenzione alle calorie: l’apporto calorico giornaliero dovrebbe essere di circa 35-40 kcal per ogni kg di peso;
  • assumere abbastanza proteine: è importante, tuttavia prestare maggiore attenzione alla fonte delle proteine. Infatti, quelle provenienti della soia, dal tofu, dai cereali, dal latte, dai legumi e dalle verdure sono meno impegnative per il fegato e quindi meglio tollerate di quelle della carne, delle uova o del pesce;
  • evitare il sale: il sale “lega” l’acqua al nostro organismo, favorendo così la ritenzione idrica.

Come si può prevenire la cirrosi epatica?

È possibile influenzare direttamente alcuni fattori che possono favorire lo sviluppo della cirrosi epatica. Poiché l’alcol può danneggiare il fegato, è opportuno non consumarlo affatto o con moderazione. Inoltre, evitare di appesantirlo inutilmente con i farmaci, è opportuno assumerli solo quando è indicato dal punto di vista medico e su raccomandazione del medico.

Poiché l’asse intestino-fegato può svolgere un ruolo importante nello sviluppo della cirrosi epatica e nella sua progressione, è opportuno favorire una flora intestinale sana. Ad esempio, l’assunzione di probiotici multispecie permette di sostenere i batteri già presenti nel nostro organismo durante lo svolgimento delle loro funzioni, permettendo quindi attraverso l’intestino, di alleggerire il fegato. 

Punti salienti

La cirrosi epatica è una malattia del fegato in cui si verifica una cicatrizzazione del tessuto epatico. Di conseguenza, il fegato non è più in grado di svolgere in modo efficiente le sue funzioni metaboliche.

Un fegato danneggiato si nota di solito solo in uno stadio avanzato. I sintomi più comuni includono: nausea, sensazione di pressione o pienezza nell’addome, stanchezza e affaticamento, nonché riduzione delle prestazioni.

La causa più comune della cirrosi epatica è il consumo eccessivo di alcol. Tuttavia, anche il fegato grasso non alcolico (solitamente causato da obesità grave o diabete mellito) può portare alla cirrosi epatica. Anche l’infiammazione causata da virus (ad esempio, epatite A, B, C, ecc.) può portare alla cirrosi epatica.

Se la cirrosi epatica viene riconosciuta e trattata precocemente, in molti casi il fegato può riprendersi.

L’alcol provoca notevoli danni al fegato, quindi non dovrebbe essere consumato affatto o solo con moderazione. Poiché l’asse intestino-fegato può svolgere un ruolo importante nello sviluppo della cirrosi epatica e nella progressione della malattia, è opportuno prestare attenzione a una flora intestinale sana.

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