La flora vaginale è dominata da batteri lattici (lactobacilli) che, come suggerisce il nome, producono acido lattico (lattato), rendendo quindi acido l’ambiente della flora vaginale. Questo aspetto è estremamente importante, poiché un ambiente acido funge da scudo protettivo contro la crescita eccessiva di germi e funghi patogeni.
Quali ceppi di lactobacilli sono importanti per una flora vaginale sana?
In uno studio, è stata analizzata la flora vaginale di 126 donne sane, composta prevalentemente da lactobacilli. I ceppi batterici maggiormente rappresentati erano Lactobacillus crispatus e Lactobacillus gasseri, seguiti da Lactobacillus jensenii e Lactobacillus rhamnosus. Ulteriori ricerche dimostrano che questi batteri lattici sono in grado di eliminare gli agenti patogeni, producendo sostanze difensive come perossido di idrogeno e batteriocine , contribuendo così significativamente al mantenimento di una flora vaginale sana.
Inseminazione artificiale: verso il successo grazie ai lactobacilli
Anche il rivestimento dell’utero è colonizzato da batteri. Secondo alcuni studi, un’alterazione della colonizzazione batterica può ostacolare l’impianto dell’ovulo fecondato. Un gruppo di ricercatori spagnoli ha inoltre dimostrato che il primo trattamento di fecondazione in vitro (inseminazione artificiale) ha avuto un successo del 60,7 % nelle donne con una flora vaginale dominata dai lactobacilli, mentre solo del 23,1 % nelle donne la cui flora vaginale disponeva di un numero minore di lactobacilli.
Perché diminuisce il numero di lactobacilli nella flora vaginale?
Le ragioni per le quali il numero di lactobacilli a livello vaginale si riduce, possono essere molteplici. L’equilibrio tra le diverse specie batteriche è fondamentale per una protezione efficace, tuttavia, tale equilibrio è molto sensibile, e una volta alterato, i disturbi possono emergere nuovamente, poiché alcuni germi, come ad esempio la Gardnerella vaginalis, formano un biofilm che aderisce alla vagina e protegge i germi dagli antibiotici. Non sorprende quindi che il 60 % delle donne manifesti nuovamente gli stessi sintomi sei mesi dopo la prima vaginosi batterica.
Per ogni donna è diverso: alcune non hanno mai disturbi a livello intimo, mentre altre sono più predisposte a contrarre infezioni. Questo accade da una parte, perché la composizione della flora vaginale è individuale, mentre dall’altra perché diversi fattori esterni possono contribuire ad alterare l’equilibrio della flora vaginale. Capiamo insieme nello specifico a quali fattori ci riferiamo.
Lo stress è uno dei maggiori indicatori che possono alterare l’equilibrio della flora batterica vaginale. Questo rende più facile la moltiplicazione degli agenti patogeni che causano varie infezioni.
L’igiene è molto importante per le parti intime, ma non bisogna esagerare, perché il prezioso valore del pH può alterarsi facilmente. La pulizia deve essere effettuata solo con acqua pura o utilizzando prodotti specifici per la zona intima.
Anche gli ormoni causano spesso un cambiamento all’interno della flora vaginale. Ciò si verifica spesso durante la gravidanza, la menopausa o durante le mestruazioni. Questo perché gli estrogeni, gli ormoni femminili, determinano il numero di lactobacilli presenti nella vagina e quando il loro livello cala, diminuisce anche il numero di batteri lattici.
Gli antibiotici non eliminano solo i batteri presenti nell’intestino, ma anche quelli presenti nella flora vaginale. Pertanto, dopo ogni terapia antibiotica, è opportuno sostenere con probiotici, appositamente selezionati, non solo la flora intestinale, ma anche quella vaginale.
È risaputo che le donne che tendono a contrarre infezioni vaginali ricorrenti e/o trattate in modo non adeguato, corrono un rischio maggiore di contrarre infezioni alla mucosa uterina e alle tube di Falloppio a causa dei batteri che risalgono dalla vagina.
Diagnosi: endometrite
Le infezioni dell’endometrio (rivestimento dell’utero), note come endometriti, sono causate da clamidia, stafilococchi e streptococchi. L’endometrite è associata a difficoltà durante la gravidanza e a un rischio maggiore di aborto spontaneo.
L’endometrite può essere trattata con antibiotici. Tuttavia, questi farmaci non eliminano solo gli agenti patogeni, ma anche i batteri lattici, che costituiscono una difesa importante per la nostra vagina. Questo può causare la ricomparsa dei sintomi, con potenziali effetti negativi sulla fertilità. Pertanto, mantenere un pH acido all’interno della flora vaginale è fondamente per interrompere il circolo vizioso.
Probiotici e batteri lattici per una flora vaginale sana
La medicina in ambito ginecologico si sta attualmente concentrando sul ruolo del microbioma vaginale ed endometriale in merito alla fertilità della donna e sulla percentuale di successo della fecondazione in vitro (FIV).
L’impiego di probiotici nel trattamento e nella prevenzione delle alterazioni negative della flora vaginale e delle infezioni ricorrenti del tratto urinario e vaginale ha dimostrato la sua validità negli ultimi anni. Soprattutto l’assunzione per via orale, semplice e veloce, di batteri probiotici è un punto a favore per molte donne. Inoltre, favorisce la naturale colonizzazione della vagina con ceppi batteri, appositamente selezionati. A differenza dell’uso di capsule vaginali, l’assunzione di probiotici per via orale permette ai batteri di depositarsi nell’intestino, formando un serbatoio per una colonizzazione permanente della vagina.
La ricerca sul microbioma è ancora agli inizi e non è ancora stata dimostrata con precisione l’influenza dei lactobacilli in merito alla fertilità. Tuttavia, la terapia probiotica, come nuovo approccio per migliorare la fertilità, ha un enorme potenziale. I probiotici possono essere impiegati in caso di desiderio di avere figli, in quanto essi favoriscono l’equilibrio della flora vaginale. È consigliabile assumerli per un periodo di almeno 3 mesi.
Come arrivano in vagina i batteri ingeriti per via orale?
La formazione della flora vaginale avviene fin dalla nascita grazie all’assunzione orale di batteri benefici. Questi importanti simbionti conoscono la loro esatta destinazione nel nostro organismo e trovano la loro collocazione in brevissimo tempo. Ma come fanno i batteri a passare dall’intestino alla zona vaginale? L’anatomia femminile ci spiega come ciò sia possibile: la zona anale, quella vaginale e le vie urinarie non sono sistemi isolati, ma si aprono in orifizi. Esiste una “via del muco” che collega la zona anale a quella vaginale, attraverso la quale i lactobacilli vengono costantemente trasportati dal retto, che funge da serbatoio per questi batteri benefici, alla vagina.
